"Senza passione niente comincerai"
senza determinazione nulla porterai a termine!
 

La Muay Thai, è nata nell’antico Siam, le sue origini sono antichissime e si perdono nel passato più remoto. Non esistono date certe; tuttavia l’antica razza, allora chiamata tribù degli Ao-Lai, diventata poi il popolo Thailandese, risale ormai a 2000 anni or sono. La storia dell’arte Thailandese è stracolma di battaglie; per mantenere il loro territorio i thai furono sempre in guerra per oltre mille anni con i loro nemici, i Tibetani, i Burma, i Cinesi ecc (fig.1).
Vi sono alcuni nomi e alcune date che pare possano avere un reale fondamento storico.Uno dei personaggi più noti è Nai Khanom Dhom il quale essendo stato catturato dai birmani, si guadagnò la libertà sconfiggendo di fronte allo stesso Re birmano, i dodici più forti gladiatori in un combattimento a mani nude. Questa storia è molto popolare ed è riportata perfino dai libri di testo scolastici, ed ancora oggi tutti gli stadi della Thailandia onorano in memoria di questo eroe nazionale, una serata speciale una volta all’anno.

Sotto il regno di Naresuem il grande (1590-1605) la Muay Thai diventò parte dell'addestramento militare. Ma è sotto il regno di Pra Chao Sua (1703-1709), soprannominato "il re tigre" per la sua abilità nel combattere, che la Muay Thai raggiunse l'apice della popolarità. Infatti, in seguito ad un periodo di pace , il popolo Thailandese ebbe la possibilità di dedicarsi alla pratica di quest'arte (fig.2). Si narra che lo stesso Re Tigre era solito visitare in incognito, villaggi e città per poter sfidare i campioni locai. La Muay Thai è ancora oggi conosciuta come "The sport of the Kings" ( lo sport dei Re). I combattimenti di quell'epoca erano durissimi, i contendenti erano soliti usare bendarsi le mani con delle strisce in cuoio, qualche volta a posto del cuoio si fasciavano le mani con delle corde impregnate con della colla e frammenti di vetro. L'unica protezione era una conchiglia fissata all'inguine con delle strisce di stoffa. Non esistevano categorie di peso, o limiti di tempo, il combattimento durava fino a quando uno dei due non perdeva i sensi (fig.3-fig.4).

Risultato di una tradizione tramandata con perseveranza e diligenza del buon maestro.
I vecchi maestri Thailandesi sono soliti ammonire i giovani interessati esclusivamente all’aspetto agonistico della Muay Thai con un detto: “ Non limitatevi a guardare la pagliuzza di riso che galleggia sulla superficie dell’acqua, altrimenti non riuscireste a scorgere la perla che giace sul fondo” (fig.5).
Un ringraziamento particolare per i cenni storici , al M. Rinaldo Rinaldi.
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